Nella sezione Scrittori di aforismi su Twitter l’articolo di oggi è dedicato a @MHeathcliff (Mr Heathcliff).
Nella breve nota biografica che mi ha inviato, l’autore scrive di sé: “Avevo più o meno 14 anni quando, per la prima volta, ho trovato il coraggio di leggere qualcosa di mio a qualcuno. Il risultato è stato un perculare, durato mesi, da parte di quel gruppo di persone che chiamavo ‘amici’. Ho continuato, poi, a farlo di nascosto. Ho continuato a scrivere e a rileggere, per poi stracciare, tutte le parole che scrivevo. Sono stato malato. Malato di una sorta di ‘bulimia emotiva’, dove rifiuti quello che butti fuori (o dentro?) perché non ti piaci, perché non ti accetti. Ma non puoi fare a meno di buttarlo fuori. La mia toilette era la mia stanza. Le dita in gola, la mia penna. Solo che qui non c’entrano il corpo e il cibo in senso stretto. C’entra il cibo di cui si nutre l’anima, c’entrano le parole. Poi per fortuna la vita ti prende a sberle, cambi e capisci il vero significato della parola ‘amico’ e della parola ‘vergogna’. Certo, anche su Twitter c’è chi ti prende in giro. Ma gli amici, sono un’altra cosa”.
A proposito della sua iscrizione a Twitter, l’autore mi rivela: “Heathcliff è giovane e incosciente, nasce a febbraio del 2013. Se fosse un aggettivo sarebbe ‘orgoglioso’. Qui mi ci ha portato un amico (uno di quelli veri) e come per tutti i ‘posti’ in cui non volevo entrare, son finito per non volerne uscire più”.

Possiamo descrivere l’amore? Potremmo anche tentarci, ma questo non vuol dire che si arrivi ad una descrizione definitiva. Ognuno a suo modo ha tentato di esprimerlo a parole, ma dietro ad ogni enunciato ciò che si spalanca è un’infinita possibilità di altri enunciati. Come molti altri autori di Twitter, @MHeathcliff pone l’amore al centro delle sue riflessioni, un amore rivolto a un Tu dietro il quale potrebbe essercene altri migliaia (“Quasi 5.000 tweet scritti per la stessa persona, ma senza sapere quale”), un amore fatto di emozioni, di corpi, di ricordi, di speranze, ma anche di delusioni e assenze.
Nella timeline di @MHeathcliff l’amore si avverte, si percepisce anche dove non c’è, attraverso queste vampate di linguaggio, questi lampi discontinui che si manifestano con messaggi, simboli, ritratti inequivocabili sulla Malinconia e sulla Felicità, sul Pieno e sul Vuoto, sull’Attesa dell’Altro. L’autore sa che deve riempire il proprio già detto, il già contraddetto, con la propria storia amorosa, che si scrive e riscrive ogni giorno (“Non posso scrivere senza scriverti. Questo è tutto”), perché il discorso sull’amore è un discorso infinito. Non è un romanzo con una trama e una sua linearità, ma un’enciclopedia, un dizionario che si aggiorna costantemente, un perpetuo calendario di avvenimenti che riguardano l’altro.
In preda alle sue figure, a queste fragili e dirompenti rappresentazioni di Amore, @MHeathcliff vive, è felice e malinconico, vuoto e pieno, si sforza, si prodiga, si cristallizza, si sceglie un ruolo, produce e scalfisce e a volte perde anche.
Presento una selezione di tweet di @MHeathcliff apparsi negli ultimi 6 mesi:
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@MHeathcliff, Tweet scelti
Sarebbe tutto più facile se le cose finissero quando finiscono.
Si volevano ma non sapevano volersi. Sbagliavano strada, si perdevano sempre. Sapevano solo mancarsi. Ecco, a mancarsi erano imbattibili.
Assomigli moltissimo ad una strada senza uscita, ma nel centro di Parigi. E piena di fiori.
Hai presente la storia della farfalla e l’uragano? Ecco, la farfalla sei tu. E l’uragano ce l’ho dentro io.
Io, nelle persone che hanno ancora il coraggio di aprirsi, mi ci chiuderei dentro.
Twitter è dove guarisci dalle tue paranoie e ti ammali di quelle degli altri.
Ho una relazione clandestina con la mia malinconia. Ma vi prego, non ditelo alla mia felicità.
Non ho problemi con l’alcol, ho problemi con la realtà.
E’ amore quando le paure che senti non sono le tue.
I momenti in cui sono stato davvero felice posso contarli sulle dita di una mano, la sua.
La felicità più autentica la senti sempre un istante prima della tristezza più profonda. Solo che te ne accorgi dopo.
Era quel tipo di donna che incontri una sola volta nella vita. E che impieghi tutta la vita a dimenticare.
C’è solo una sensazione più bella dell’innamorarsi di una persona: è quando non te ne frega più un cazzo.
La solitudine pesa, ma certe compagnie ti sotterrano. Continua a leggere →
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