Speciale Cent’anni di Flaiano. Diario degli errori e Don’t Forget

Flaiano fu sceneggiatore cinematografico, narratore (autore di due romanzi Tempo di Uccidere e Melampus poco considerati dalla critica) e giornalista. Ma la maggior parte degli scritti di Flaiano (soprattutto quelli inediti) sono riconducibili a brevi note, schizzi, aforismi, dialoghi o micro-ritratti che danno vita a un’opera che non si presta a tassonomie e catalogazioni.

Uno dei libri in cui è più evidente la versatilità stilistica di Flaiano, la sua non riconducibilità a una canone predeterminato, è Diario degli Errori. Il libro, che copre un arco di tempo che si stende dal 1950 fino al 1972 (anno della morte di Flaiano) comprende 360 appunti, ai quali si aggiungono in appendice gli oltre 170 provenienti dal quaderno Dont’Forget

In Diario degli Errori e in Don’t Forget i generi e i sottogeneri si mescolano di continuo. L’aforisma si traveste sotto la forma di un articolo giornalistico, appunto diaristico, calembour, dialogo surreale, barzelletta, epigramma, micro-ritratto o micro-sceneggiatura, variazione di un detto famoso, etc. La serietà si fonde con l’arguzia, il tragico con il comico, la malinconia con la satira. Come scrive molto bene Alain Montandon in Le forme brevi, “la scrittura diaristica è caratterizzata dall’assenza di regole, dalla libertà di scrittura, dall’assenza di organizzazione (niente inizio nè fine, niente trattazione o argomento privilegiato (…) Il diario ci restituisce , senza artificio, la vita con la sua accozzaglia disordinata

Presento qui di seguito una breve scelta di aforismi tratta da Diario degli Errori e Don’t Forget (i due libri sono pubblicati da Adelphi) in cui appare più evidente questo processo di spiazzamento continuo grazie all’utilizzo di una pluralità di forme stilistiche.  Accanto a agni aforisma ho messo in grassetto un titolo che evidenzia la forma stilistica adottata da Flaiano 

Articolo di costume

L’Itaglia
Sciopero dell’Assitalia in Via Po. Gli impiegati con i fischietti.
Sciopero degli artigiani in Via Veneto. Gli impiegati coi campanacci.
Tutti come alla festa delle matricole o come prima della partita Italia-Brasile.
Lo scopo è il rumore, la carnevalata.
E non lavorare.
Molto rumore per tutto.

Epigramma

La conchiglia fossile della collina
ha confusi ricordi del pliocene
pure manda all’orecchio la voce vicina
del mare e del canto delle sirene

Dall’antipatico di Mino Maccari

Alla Rivoluzione
Inneggiano in salotto
Poi prendono il milione
Da Marzotto

Barzelletta

Un ebreo a un altro ebreo racconta di aver visto il Vangelo secondo Matteo, di Pasolini.
Basta, si è convinto, vuole convertirsi. Diventi cristiano? – Macchè pederasta.

– La ragazza mi piace. E’ bella, ricca, giovane, colta.
Nell’annuncio accennavate a un piccolo difetto fisico. Di che si tratta?
– E’ incinta. Oh, ma pochissimo.

Variazione di un detto famoso

Quando Gesù dice: Beati gli affamati perchè saranno saziati – fa solo un calcolo delle probabilità.

All’inizio era la Parola, poi la Parola divenne incomprensibile.

L’oppio è ormai la religione dei popoli.

In amore gli scritti volano e le parole restano.

La parodia poetica

Al km 110 il paesaggio allargava le cosce

L’aforisma poetico

Non c’è che una stagione. L’estate. Tanto bella che le altre le girano attorno.
L’autunno la ricorda, l’inverno l’invoca, la primavera l’invidia e tenta puerilmente di guastarla.

La morte ha la faccia di certe signore che telefonano al bar col gettone: e a un certo momento, senza smettere di telefonare, vi fanno un cenno di saluto e di sorpresa.

L’appunto di viaggio

A Montecarlo, il vecchio veniva portato in fondo al corridoio e lasciato nella sua carrozzina davanti alla finestra. Era la sua passeggiata. Venivano i camerieri portando grandi carrelli carichi di cibo per le infermiere. Per il vecchio, un bicchiere di latte.

A New York tutti sentono il bisogno di essere uguali, perchè l’uguaglianza è una sicurezza che esclude la fraternità e la libertà.

Amsterdam. Ogni volta fuori dall’Italia, lo stesso discorso. Siamo rimasti tagliati fuori nel Sei e Settecento, quando qui si stampava Voltaire e D’Alembert e da noi non si stampava che l’Arcadia.

Viaggiare è come tenere i rubinetti aperti e vedere il tempo che va via, sprecato, liquido, intrattenibile.

Il dialogo assurdo

Come è andata l’alluvione dalle vostre parti? La critica ne ha detto bene ma al pubblico non è piaciuta.

“Io ti amo” disse l’uomo alla ragazza. E costei: “Dammi una prova”. “Subito” disse l’uomo. “Se mi dirai di sì, passerò tutta la vita a renderti infelice”

– Diavolo vado bene di qui per l’inferno?
– Sì, sempre storto.

L’appunto di critica letteraria

Ogni film drammatico si avvia lentamente a diventare comico.

I capolavori oggi hanno i minuti contati.

E’ un poeta così cattivo che sette città si rinfacciano il disonore di avergli dato i natali.

La definizione

Ogni amore è un malinteso, poggia su una serie di malintesi

Il cattolicesimo in Francia è un movimento letterario

La felicità consiste nel non desiderare che ciò che si possiede.

L’italiano è una lingua parlata dai doppiatori.

La televisione mi fa dormire e mi lascia sempre insoddisfatto, come i veri sonniferi.

Definizione tecnica

Contributo a un dizionario del cinema. “Spaccadivanetti” viene chiamata la ragazza che pur di fare del cinema è prodiga delle sue grazie con in produttori. I divanetti che spacca sono quelli degli uffici: perché li spacchi e come è chiaro.

Micro-Ritratto

Con i piedi fortemente poggiati sulle nuvole.

Miss Fullbright.
Sempre prima alla scuola del vizio.
Con le borse di studio sotto gli occhi.

Anime semplici abitano talora in corpi complessi.

Bambini in carrozzina, già con le stimmate del loro opaco futuro: direttori, professori, soprattutto padri e mariti.

La fiorentina si spogliò: sotto il seno, una linea scura indicava il livello dell’acqua nell’alluvione del 4 novembre 66.

La micro-sceneggiatura

Il figliol prodigo, alla morte del padre, ereditò tutto il patrimonio e lo lasciò a sua volta a un suo figlio avaro, il quale a sessant’anni scappò con una ballerina.

La citazione in lingua straniera

J’appelle journalisme tout ce qui sera moins interessant demain que aujourd’hui (Gide)

Dans toute minoritè intelligente il y a une maiorité d’imbecilles (Malraux)

L’annuncio sui giornali

Iscrivetevi al partito comunista

Sarete temuti e rispettati
libertà privata totale
ampie possibilità per il futuro
viaggi in comitiva
nessuna perdita in caso di persistenza del Sistema
guadagno in caso di rivoluzione (almeno per i primi tempi)
colloquio con i giovani
ammirazione del ceto borghese
ampie facilitazioni sessuali
possibilità di protesta
rapida carriera
firme di manifesti vari
impunità per delitti politici e di opinione
in casi disperati, alone di martirio.

La riflessione filosofica

La Natura è un catalogo di mostruosità che tendono a conservarsi e a riprodursi. L’Uomo può essere spiegato come un errore della Natura perchè riuscirà a distruggerla, insieme a se stesso.

Il microepistolario

Ho letto i suoi versi e trovo che gli endecasillabi che lei usa siano più lunghi dei miei.

Calembour

Scrittore matriottico. Chi per la matria muor vissuto è assai.

Alberto Moravia, Renato Guttuso, Carlo Levi: tre casi di narxcisismo.

L’importanza di chiamarsi Ernesto Che Guevara di Arbasino.

Bonjour stronzesse.

Gioco di parole

Afflitto da un complesso di parità. Non si sente inferiore a nessuno.

Articolo di cronaca

Papa contestario occupa il Vaticano travolgendo gli svizzeri.

Articolo di cronaca nera

Comitiva di intellettuali tra cui Ungaretti e Citi in Crimea per la vacanze vengono sodomizzati da Ciccio Ingrassia stakanovista.

Appunti di diario

Si arriva a una certa età nella vita e ci si accorge che i momenti migliori li abbiamo avuti per sbaglio. Non erano diretti a noi.

Le cose che oggi ci irritano domani ci commuoveranno. L’ultima guerra, tra poco, si tingerà di rosa, perché ci ricorderà la giovinezza.

Che importanza ha essere vissuti per tanti anni, se un giorno solo ci fa capire che non ci resta più niente.

Aumentano gli anni e diminuiscono le probabilità di diventare immortali.

Intervista immaginaria

Mi domandano perchè scrivo così poco. Io ho risposto: se uno scrittore è prolifico, date un’occhiata a sua moglie. E’ quasi sempre brutta. E che volete che faccia, il poveretto? Scrive.

Questionario metafisico

Chi ti ha creato e messo al mondo?
Non lo so.
Non è Dio?
E’ possibile. Ma siccome Dio ha creato e messo al mondo anche il ministro Matterella e il ministro Andreotti, anzi sembra che la loro esistenza gli sia più preziosa e utile della mia, la cosa mi lascia indifferente.
Per quale fine sei stato creato?
Per dire di no.
A che cosa vuoi dire di no?
A te principalmente.
Che cosa ti ho fatto?
Mi hai tolto la fede.

La filastrocca assurda

Malocchio malocchiato
Due occhi ti ha docchiato
Tre santi ti aiutato
Col nome del Padre
E dello Spirito Santo
Il mal’occhio a
Ennio in terra cascha
Faccio da medico
Nò da me stesso
Bambina

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